giovedì 16 dicembre 2010

Pensieri invernali

Ci sono cose che non si dovrebbero mai sapere. Vabbè, questo è scontato. Ma ci sono cose che sono lì, in agguato, sappiamo che esistono... Ma sappiamo anche che non devono esserci. Altrimenti cambia tutto, l'equilibrio si rompe, le cose sfuggono di mano. Quindi, spesso anche inconsciamente, scompaiono.
Per esempio.
Belen caga. Ovvio. Anche Raoul Bova. Lo sappiamo tutti, ma è come se non lo dovessimo sapere. Perchè a pensare a Belen sulla tazza del cesso, perde molto di fascino, per quanto è scontato che ci passerà anche lei la sua mezz'oretta giornaliera. L'immagine della strafiga da farsi ad ogni costo, del non-plus-ultra della gnocca, va a farsi fottere se pensiamo per un attimo che magari se Belen ne molla una parte 'na puzza d'ovo che pare de stà alle terme.

Allo stesso tempo so anche che sono il tipo di persona che vuole sapere sempre tutto, e subito. Dalle corna all'opinione sull'ultimo brutto paio di jeans che ho comprato. Conciliare le due visioni non è impossibile ma il più delle volte fa male... E il risultato è che divento ogni giorno più freddo. Sarà anche colpa della mia camera, una stanza dove l'interno morbido delle caramelle balsamiche si ghiaccia e l'umidità fa arricciare i fumetti? (AAARGGHHH!! Passi il freddo, ma i fumetti rovinati NO!!)

Whedon, che ammiro sempre di più in attesa della sua stesura della trama di "Avengers", scrive :
"Primo passo: finalmente trovi una persona che capisci, qualcuno con cui ti senti a tuo agio, qualcuno che non sembra come tutti gli altri falsi sfigati là fuori.
Secondo passo: Lei si apre un pò più con te e te ti apri un pò più con lei.
Terzo passo: Va tutto al diavolo. Lei ferisce te. E tu ferisci lei. O forse è il contrario. Quello che è. Forse un giorno potreste trovare il modo di perdonarvi. Ma non sarà mai come prima, perchè il dolore non svanisce mai davvero. E alla fine, non importa quanto vi siate divertite insieme, sareste state meglio se foste state sole fin dall'inizio".

Uhm, no è Vaughan invece!
Ma c'entra nel discorso? C'entra, c'entra. Sto scojonato. Inculate de continuo. Ormai è più un fastidio che un dolore. Quasi.

mercoledì 1 dicembre 2010

L'esigenza o l'egoismo del farsi i fatti propri.

Secondo me "Fatti i cazzi tuoi" è la frase pronunciata più frequentemente al mondo. Insieme a tutti i suoi corollari, da "Ma perchè quella stronza non si fa i cazzi suoi", a "Meglio che mi faccio i cazzi miei" passando per "Se tutti si facessero i cazzi propri staremmo tutti meglio".

Maddechè??

Belli, mettetevi in testa una cosa. Non succederà mai.
E per fortuna!

Il fatto è che tutti abbiamo l'illusione di essere unici. Di avere dei rapporti con le persone univoci. Del tipo "Io e te stiamo insieme, freghiamocene del mondo".
Ma no!
Relazioni del genere non esistono. Non voglio andare a riesumare Spagna e dirvi che facciamo tutti parte del grande cerchio della vita, ma in realtà è così: siamo tutti inscindibilmente connessi. Se tu e io stiamo insieme, quel rapporto non comprende solo noi due: tutte le persone che anche marginalmente ne sono "toccate" ne fanno parte. Un singolo rapporto crea in tutte le persone che sono attorno ad esso la più disparata serie di reazioni: gelosia, invidia, felicità, interessamento, attaccamento, e via dicendo. Non bisogna avere la supponenza di pensare che intorno a noi "devono starsene buoni" perchè secondo noi con quel rapporto non c'entrano un cazzo.

E' sempre stato così e così sarà sempre. D'altronde, immaginatevi il contrario: basta l'esempio microscopico della ragazzina che chiede un consiglio alla migliore amica su come comportarsi col suo ragazzo. Che magari è il migliore amico del fratello della ragazzina, che a sua volta è l'ex dell'amica, che è la figlia del vicino di casa che in realtà ha una relazione con sua madre (oddio potrebbero essere fratelli! Forse vale poco come esempio, ma tant'è).

Una persona che interviene in un rapporto, magari anche in modo macroscopico, non "si impiccia". Interviene in qualcosa che lo riguarda (si ok, ci sono di quelle persone che si impicciano solo per cattiveria pura, e tutti noi siamo sempre convinti che sia così il più delle volte... No. Pensateci meglio. Ogni persona agisce sempre al 99,9% con una motivazione, quale essa sia), si attiva per intervenire-definire-castrare-migliorare-stabilizzare-entrare-eccetera  (bella parola eccetera, quando non ti viene in mente più niente la butti lì e passi per una persona che ha mille cose da dire) in quel rapporto.

E provate a pensarci un attimo, soffermatevi per un momento su questo pensiero: se ognuna delle persone che abbiamo intorno si fosse fatta i cazzi propri, staremmo davvero meglio?
Ma anche no.

domenica 28 novembre 2010

Bertè, bermè, bertutti. E Berlucchi. E sberleffi.


La Bertè è pazza.
E io la adoro.

E' entrata urlando che voleva fare causa al locale, che voleva ammazzare il fonico, che "Che cazzo sò ste cassette della frutta, ma che sò venuta a 'ccantà in un friggitoria?" e soprattutto che "Aoh, io so Lloredana Bertè, mica sò Ccristina D'avena!"

Tra l'altro, un mio collega mi ha sconvolto dicendomi che la D'avena ha cominciato a fare film porno. In preda all'ansia per tutto il resto della serata, ho anche perso gli occhiali, torno a casa e subito cerco la conferma su internet: la trovo. Esce a febbraio, Cristina D'avena a pocce nude, porno attrice come cicciolina, vari link che ricollegavano la cosa. TUTTI FAKE. Lì per lì m'era venuto un coccolone. No, Cristina è ancora pura e casta, se escludiamo le bestemmie ai concerti dei Gem Boy.

Ma torniamo a Loredana: non mi è ovviamente piaciuta per tutte quelle pippe che cantava (male) e che hanno rovinato la serata a tutti i clienti visto che la signora s'è presentata con 2 ore di ritardo al grido (non è un modo di dire, questa strilla, strilla un casino!) di "Aoh, me l'hanno detto loro de venì a quest'ora, e poi sò arrivata da Roma, ho fatto 538 chilometri" (che a parte che stavi al Garden, l'albergo qui dietro da cui arrivi pure a piedi, ma da Roma a Terni 538 chilometri? Sei passata per Como? Sicuramente lei a guardarla però passava per un comò). No. Non per come canta: è lei, è stupenda. "Perle" come (al microfono ovviamente) "Aoh, ah fonico, io non t'ammazzo solo per i miei fanz, che me farebbero pure gola 3 pasti caldi al giorno in galera! Che metto su una band nova de detenute e me metto a fà la turnè pe ttutte le carceri d'Italia, magari me faccio pure 'n ciddì novo e vendo un milione de dischi! Ma sai che te dico, dopo mesà che t'ammazzo", o vederla dimenticare le parole di "Non sono una signora", o ancora "Che sò sti fischi? Che cazzo fischiate? Ma che non ce l'avete avuto mai n'artista vero dentro a sto 'bbuco?" fanno ovviamente innamorare. Citando Coinquilì mi viene da dire "Io la voglio sul comodino".

La serata è proceduta (?? Che termine orrendo, ma è italiano?) a ritmo lento, dopo l'addio dell'artista. Fra exploit tipo quello della vocalist che prima chiede di spostare una macchina perchè impiccia e poi (dopo 10 minuti!) si accorge che era la sua, o quello della nana del berlucchi, che prima s'è ubriacata con lo spumante, poi ha perso le scarpe, poi ha perso la borsa, poi ha ritrovato la borsa ma non aveva le scarpe, poi ha aperto la borsa e dentro c'erano le scarpe.
E' stata più fortunata di me, che mi hanno fregato le scarpe in palestra (19.90€ di scarpe di più di anno fa, ma che cazzo ce fate??)

Il Camomilla ha portato la telecamera e ho ovviamente (no, non conosco solo questo avverbio, ma me piace un sacco! E' altisonante, schietto, malizioso e cinico, piacevole alla pronuncia ma mai scontato, con un leggero retrogusto di antichità e un sottobosco acculturato!) fatto il mio piccolo show (Oddio spero che IL non mi faccia licenziare dopo aver visto la sua imitazione. Ma perchè temo più la sua reazione di quella del capo? Mah), armato di mantello-parannanza.

Che poi la gente ti vede con un grembiule rosso messo come mantello, che fai finta di volare mentre sfrecci fra i clienti, e fa "Guarda, Batman".
Ma che cazzo dite? Siete deficenti? E' una sorta di mantello ROSSO, e io VOLO! Chi cazzo sarò??

Massì, cosa dovrò mai aspettarmi da gente che ascolta la Bertè. Io mica la ascolto. La adoro e basta.

"Voglio parlare col DJ"
"Sono io"
"... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ..."
"?"
"...AH!!"

martedì 16 novembre 2010

Ho una visione strana dell'amicizia (?)




Chiudere i rapporti è una cosa che proprio non mi riesce. Oddio, forse che non mi riusciva. Non so, ci sto ancora lavorando.
L'ultimo "must" in tema di tormentoni personali è "tagliare i rami secchi, coltivare quelli nuovi", (oddio l'ultimo must in realtà è MUUUUCCCAAAAAAA ma non c'entra nel discorso) ma il fatto è che i rami secchi nel mio "albero dell'amicizia" personale riescono a cadere solo quando sono totalmente marci. E anche li, in terra magari si trasformano in humus e pian piano vanno a nutrire le radici, quindi in qualche modo rimangono comunque...! (che belle le metafore con le piante).

Sarà che io ho una visione strana dell'amicizia. Attualmente è in fase di revisione, ma più o meno sulla via della stabilità. Non riesco a capire le persone che si allontanano senza motivo. O quelle che smettono di parlarti perchè non sei più fidanzato. O quelle che smettono di parlarti perchè ti sei fidanzato. O quelle che vanno a parlare con la tua fidanzata sperando di farti lasciare. Ma che comunque sono convinte di rimanere tue amiche, eh!!

Sarà in definitiva che non capisco più così bene le persone come quando smaniavo di prendere la facoltà di psicologia, ormai i trend sociali si sono evoluti e io sono rimasto indietro (no, è che sò invecchiato più velocemente di quanto il mondo intorno a me si sia evoluto! Ma che cazzo, per dire, possibile che le 12enni adesso scopino come addannate? Mi ricordo che al liceo per farsela dare bisognava fare i salti mortali, ora devi farli per schivarla perchè te la tirano in faccia! I ragazzini vanno in giro pieni di ematomi da figa! Ma d'altronde "Se le ragazzine non facessero errori, da dove uscirebbero altre ragazzine?")

Diamo un senso al tutto, perchè mi pare si capisca poco da quanto ho scritto. Diciamo che se un'amicizia è sul viale del tramonto, io divento palloso come una fidanzata respinta. Cerco chiarimenti. Poi cerco i chiarimenti dei chiarimenti. Poi se qualcosa non mi è chiaro, cerco di chiarire meglio e chiamo per chiedere chiarimenti. E non tutti sono disposti a darne, anzi direi che ultimamente proprio nessuno lo fa; ed eccomi con decine (serio!) di amicizie in sospeso che aspettano -ma solo nella mia mente!- di essere sistemate (il ramo è secco, e il chiarimento riesce a farlo marcire, quindi a permettermi di "liberarmene", o al contrario magari in qualche caso riesce a rinvendirsi un pochino. Ma no dai, sta visione ottimistica è soltanto per dare un barlume di speranza a questo post pesante. In realtà chi ci crede??).
Quel "solo nella mia mente" sta lì a significare che in realtà alla gente in generale se un'amicizia finisce non gliene sbatte una ceppa. Ci sono altri pesci nel mare. Che è vero, i "rami nuovi", ma anche molti di quelli vecchi, sono lì contentissimi di farsi coltivare... Ma boh. Io come già detto, probabilmente ho una visione strana dell'amicizia. Troppo romantica. Troppo telefilmica. Oddio come adoro Buffy, dovrei ricominciarlo a vedere.

"E che cazzo, a forza de tajà rami, sto a coltivà un bonsai!!"
"I bonsai se ne hai cura e li fai crescere con amore, possono dare fiori bellissimi"

domenica 7 novembre 2010

Ribloggare

Avevo un blog una volta.

Ho smesso di aggiornarlo in seguito ad una concomitanza di eventi: persone rompipalle mascherate da anonimo ma fin troppo palesi, indisponibilità di una connessione stabile, mancanza di voglia. Ogni tanto mi è capitato, per un motivo o per l'altro, di tornare là e rileggere o far rilegger qualcosa di quel che la mia mente malata aveva partorito: e ogni volta mi sono ritrovato a pensare che chiudere il blog non sia stata una buona idea.

Certo in questo periodo di "buio" telematico me ne sono successe di cotte e di crude: dalla fine di una storia durata una mezza vita, allo sconvolgimento totale del giro delle mie amicizie, all'inizio prepotente di una storia magica (cribbio, nel vero senso del termine!!), all'allontanamento di persone che non avrei mai pensato potessero essere così piene di merda o all'avvicinamento di persone il cui "status" presentava, ma solo sulla carta, la totale improbabilità di una possibile amicizia.
So che l'elenco è abbastanza incomprensibile, ma non è la comprensibilità che ne costituisce le fondamenta; quel che vorrei risultasse è la totale confusione che le circostanze mi hanno messo in testa in quest'ultimo anno. Purtroppo sono dovuto cambiare, purtroppo sono stato costretto a rivedere e a correggere i miei parametri sull'amore, sull'amicizia, principalmente sulle aspettative che si formano in capo alle persone.

Non mi piace ciò che è risultato da questo periodo della mia vita, ma non si tratta di qualcosa su cui abbia una qualche capacità di controllo: come diceva qualche filosofo famoso (o qualche graffitaro grezzo?) "la merda è merda", e quindi poco ci si può fare. Possiamo anche provare a fare come i giapponesi che mandano giù pillole per farla rosa e profumata (si, sul serio, come quella di Arale!!), ma la merda sempre merda rimane. Mi sono adattato, sono dovuto diventare più duro, nel senso più negativo del termine.

Dopo anni di lavoro su me stesso, avevo raggiunto un equilibrio. La persona che ero era quella che volevo essere. Ora però sono (e non posso che essere) la persona che devo essere, necessariamente.
Perchè le favole sono favole, e se si vuole andare avanti bisogna scendere a compromessi con qualsiasi cosa, con il proprio io interiore in primis.

Ma torniamo alla domanda principale (che non avevo ancora posto!) perchè ho riaperto un blog?
Mah. Non lo so. O meglio, in realtà credo di saperlo... Rileggendo ora quel che ho scritto anche anni fa, riesco a comprendermi un pò meglio. Riesco a capire meglio alcune delle scelte che ho fatto. Riesco a commuovermi per la nostalgia portata da situazioni che avevo dimenticato completamente o portata dalla rottura di rapporti che ora non valgono più nulla.

Ma scriviti un diario, allora.

Maddechè??? Sarò pure cambiato, ma egocentrico a palla ce sò rimasto!!!